L’opera è un omaggio all’utopia ideologica. Protagonista è l’espressione grafica, la potenza del segno: dai graffiti rupestri alla scrittura moderna e al graffitismo metropolitano degli anni Ottanta.
Sono i codici della comunicazione, delle religioni, delle ideologie, che ingabbiano il livello di conoscenza dell’uomo, scritti su un foglio immaginario che avvolge tutta la stanza.
Sogni tra i segni, la stanza evoca la condizione di chiusura alla quale solo la scrittura dell’arte riesce a dare una pulsione di libertà. La vera libertà nasce e finisce col codice.
Al centro della stanza si trova un letto, punto di vista preferenziale dal quale è possibile osservare il grande cartiglio in stucco.
Dal pavimento al soffitto, il segno-scrittura su roccia, pergamena e carta, avvolge l’ospite, catalizzandone l’attenzione sul significato dei simboli.
Osservando attentamente, quasi a rinvenire un secondo piano di lettura, è possibile carpire frasi compiute, dal senso comunque misterioso.
Il bagno realizzato in muratura come una caverna, con pitture rupestri e simbolismi di antiche scene di caccia, rappresenta l’inizio della storia della comunicazione. Il segno dà coscienza alla purezza di quel luogo primordiale.
Il lavabo e la doccia sono ricavati dalla pietra delle pareti, da cui sgorgano fiotti d’acqua come da una sorgente, simbolo di aurorale ancestralità.
L'opera