La stanza è frutto della collaborazione pluridecennale tra Antonio Presti e lo scrittore, romanziere drammaturgo e sceneggiatore Ottavio Cappellani, e rappresenta un “filo blu” conduttore tra un testo scritto nel 2005, in occasione della protesta che vide Presti chiudere simbolicamente la scultura Monumento per un poeta Morto (Finestra sul Mare) di Tano Festa, e l’oggi.
<<Come allora ci affidammo al Rito, alle parole e alla condivisione come strumento di protesta e di riconoscenza – spiega Cappellani – così oggi avvertiamo il desiderio di rinnovare quel momento per parlare del presente e proiettarci verso il futuro. La stanza è simbolo di rigenerazione e resilienza>>.
Oltre al testo “Io sono il blu” – affisso su una delle pareti – lo scrittore ha voluto far nascere un nuovo scritto, che i visitatori potranno trovare tra le lenzuola del letto posto al centro della stanza: <<Il blu, il dormire, il Niente, lo Spazio, il Vuoto. È una stanza dedicata al Tempo e allo Spazio, la vedo come una capsula spaziale>>, dice Cappellani. La stanza tutta blu è colma di luce.
Ogni oggetto o complemento – luci, applique, grucce, mobili, specchi – è avvolto dal colore blu: un’immersione a 360 gradi che conduce ad uno spazio esterno; qui, sotto una cupola che richiama il cielo, un secondo letto, rivolto verso il mare, restituisce un’altra visione di quell’essere blu.
L'opera